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San Martino al Cimino

Altitudine (m.s.l.m.): 561
Popolazione: 3 866
Link: https://www.comune.viterbo.it/

Borgo aereo di affascinante bellezza, San Martino al Cimino deve la sua attuale conformazione urbanistica alla sua erezione a principato ad opera di Innocenzo X, che ne investì la vedova di suo fratello, donna Olimpia Pamphilij Maidalchini. Fu questa, infatti, a dedicarsi alla sistemazione dell’abitato, fino ad allora stretto intorno all’Abbazia cistercense, affidandone il progetto a Marcantonio de’ Rossi ed altri grandi nomi del tempo tra cui il Bernini e il Borromini (che disegnò la porta urbica). 

L’abitato di San Martino fu costruito su un’altura, a 561 metri di altitudine sul livello del mare. Una lunga teoria di case a schiera di identiche dimensioni e forma appoggiate alla cinta muraria esterna, costituiscono l’impianto urbanistico del paese che, visto dall’alto, presenta una forma semi-ellittica. Le case rappresentarono il risultato di uno studio standardizzato, una sorta di case popolari a riscatto. La cerchia muraria ha due uniche aperture: una a monte e l’altra a valle, in direzione di Viterbo; l’una e l’altra porta si aprono sulle due strade principali, che conducono direttamente ai due centri, religioso e politico, della città: la chiesa ed il palazzo. 

L’Abbazia sorse durante la prima metà del XIII secolo su una precedente risalente ad almeno due secoli prima, ad opera dei monaci cistercensi francesi di Pontigny. La sua costruzione, secondo alcuni, si deve al volere del cardinale Raniero Capocci, che la iniziò dopo la sua nomina a vescovo di Viterbo nel 1207. Nella facciata, circondata da due torri campanarie seicentesche (progettate dal Borromini), sormontate da cuspidi piramidali, si apre una grande polifora gotica; notevole la parte esterna dell’abside a forma poligonale con doppio ordine di monofore. 

Da visitare il Palazzo Doria Pamphilij, eretto incorporando parte dell’ex convento (portale romanico), da Donna Olimpia Maidalchini-Pamphilij. Completamente ristrutturato nel 1652 da vari maestri tra cui il Bernini, ospita oggi alcuni corsi dell’Università degli Studi della Tuscia e la sede dell’Azienda di Promozione Turistica di Viterbo. Al suo interno pregevoli sale affrescate, saloni con ricchi soffitti lignei, fregi in affresco, una notevole scala in peperino e un camino monumentale.
San Martino al Cimino si trova sul versante meridonale dei monti Cimini nella riserva naturale del lago di Vico.